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Da qualche tempo la straordinaria esperienza trentennale della Cooperativa le Rose è messa a rischio da una procedura di sfratto per inagibilità dell’immobile principale messa in atto dalla ASL, attuale proprietaria.
Dal ricevimento dell’ordinanza di sgombero nell’ottobre 2020 è iniziata una lunga trattativa con la ASL che ha portato a un permesso di continuare temporaneamente le attività nell’unico locale agibile della Tinaia, a un protocollo di intesa per avviare la coprogettazione in vista di un rientro nello spazio dopo lavori di ristrutturazione di cui si sono perse le tracce, alla mediazione di diversi enti a tutti i livelli e a un forte sostegno dal basso da parte di quella che abbiamo chiamato “la comunità delle Rose”, senza tuttavia arrivare a una soluzione che ci consenta di continuare legittimamente ad animare questo spazio di bellezza incorporata e che per molti è diventato “casa”.
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Se vuoi approfondire le tappe principali di questa storia, puoi leggere il documento che ne ripercorre le tappe in maneira approfondita
A che punto siamo?
Ad oggi (2025) sono più di 4 anni che siamo senza la casa, costretti a fare attività tra la Tinaia e il nostro fantastico spazio aperto che però d’inverno qualche disagio ce lo provoca… condizione accettata in quanto temporanea ma che si è prolungata in assenza di interlocuzioni credibili con la proprietà, sorda anche alle nostre proposte di messa in sicurezza almeno parziale del piano terra della colonica.
L’unica soluzione che ci è stata proposta è quella del comune di San Casciano che si è offerto di ospitare ragazzi e operatori in una nuova struttura in corso di ristrutturazione a Casalta. Questo salvaguarda un gruppo di utenti fragili dalla dispersione sul territorio e dalla brusca interruzione del rapporto trentennale con i propri operatori ma non salva il luogo Le Rose da un destino di abbandono o di probabile alienazione. Per questo noi stiamo continuando a sviluppare una progettualità per il futuro, in rete con altri soggetti e in dialogo con le istituzioni, che possa mantenere le Rose a disposizione della sua ampia comunità di riferimento e risponda con le proposte al silenzio assordante della ASL sul suo destino.
Il futuro delle Rose
Lo sgomento collettivo di fronte a questa situazione è tanto ma non ci siamo persi d’animo e abbiamo rilanciato una progettualità per il futuro che ci consenta di salvare le Rose con l’aiuto di tutte e tutti. Per questo dopo la festa del 2 giugno 2025 abbiamo convocato un’assemblea pubblica per aprire le porte a chiunque voglia darci una mano a continuare a prenderci cura delle Rose, a sviluppare nuove idee e attività ma soprattutto a testimoniare la volontà ampia che le Rose restino a disposizione di una collettività estesa e inclusiva, che le riconosce come bene comune. Dall’assemblea è nata quindi l’idea di costituire un’associazione per valorizzare/rendere visibile/rafforzare il supporto che abbiamo sempre avuto e continuiamo ad avere da tanti “amici delle Rose”.
Se anche tu vuoi contribuire a mantenere viva questa esperienza e il luogo che la ospita ci sono diversi modi:
iscriviti all'associazione
Contribuisci a rendere visibile la comunità delle Rose con il tesseramento e partecipa alle attività di supporto
fai una donazione
per la conservazione del luogo e per portare avanti i progetti che rendono vive le Rose
IBAN AH132785563380000 indicando nella causale “Donazione alla Cooperativa sociale le Rose”
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